5 ottobre - Alle 19.00 Biblioteca comunale, Sala conferenze
Geografia delle altre voci
Biblioteca comunale, Sala conferenze
Il “coro” dei dialetti e delle lingue altre intorno a Monfalcone, nelle voci poetiche di Ivan Crico (bisiac), Claudio Grisancich (triestin), Marko Kravos (slovenski) e Giacomo Vit (furlan). I confini delle lingue sono sempre due: io e tu, questo insegna la poesia; tu e io ci incontriamo secondo l’ascolto, la pazienza del tradurre, il silenzio che separa una parola dall’altra.
Ivan Crico
Ivan Crico è nato a Gorizia nel 1968, ma fin dalla nascita ha vissuto a Pieris, presso le foci del fiume Isonzo. Dal 2006 vive nell’antico borgo rurale di Tapogliano. Si dedica allo studio della pittura fin da giovanissimo, laureandosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Udine.
Parallelamente all’attività artistica, dal 1992 ha iniziato a collaborare con gli amici poeti Amedeo Giacomini, Gian Mario Villalta, Mario Benedetti e Pierluigi Cappello con cui idea la collana di poesia La Barca di Babele. Nel 1999 con l’antropologo Gian Carlo Gri e altri studiosi, tratta il fenomeno dei benandanti nel Friuli goriziano in un saggio apparso nel volume Di prodigi segreti, edito dall’Istituto Gasparini.
Scrive in lingua e nell’arcaico idioma veneto bisiàc. Ha pubblicato sei libri di poesia in bisiàc, premiati dai più importanti concorsi poetici nazionali. Raffinata la versione integrale in bisiàc de Al cant dei Canti (Il Cantico dei Cantici) edito nel 2018 dalla ACB; e la traduzione poetica dell’opera di Pier Paolo Pasolini I Turcs tal Friùl, realizzata nel 2019 per Quodlibet. Della sua poesia – pubblicata sulle maggiori riviste italiane e all’estero – si sono occupati diversi studiosi italiani come, tra gli altri, Giorgio Agamben, Antonella Anedda e Mario Benedetti.
Claudio Grisancich
Claudio Grisancich (1939) vive e opera a Trieste; ha pubblicato una quindicina di titoli fra raccolte di poesie e plaquettes; da ricordare Noi vegnaremo, Lo Zibaldone, Trieste,1966; Crature del pianzer crature del rider, ed. “e”, Trieste, 1989; 9 poesie scritte a Trieste, Boetti & C., Mondovì, 1992; Scarpe zale e altre cose, La barca di Babele, Meduno, 2000; Bora zeleste, MGS Press, Trieste 2000; Poesie- Antologia 1957/200, ed. Marietti, Milano, 2003; Inventario, Il Ramo d’Oro, Trieste, 2004; Su la strada de casa-Domov grede (antologia con trad. in lingua slovena), ed. ZTT EST, Trieste, 2009. Autore di testi teatrali, fra i quali (tutti rappresentati dal Teatro Stabile La Contrada, TS): A casa tra un poco, Febbraio 1902, i fuochisit del Lloyd (in collaborazione con Roberto Damiani), Un baseto de cuor, Alida Valli che nel Quaranta iera putela, Il compagno di viaggio, Lorenzo Da Ponte a Nova Jorca, ‘Ste pice parole voio dirte stasera. Con R.Damiani ha ordinato l’antologia Poesia dialettale triestina (1975) e l’edizione aggiornata La poesia in dialetto a Trieste (1989). Poeta in dialetto, scrive e pubblica su riviste anche poesie e racconti in italiano; collabora con la RAI (originali e sceneggiati radiofonici, speciali televisivi); sue poesie, presenti in numerose antologie (anche scolastiche), sono tradotte in ungherese, sloveno, inglese e tedesco.
Marko Kravos
Marko Kravos è nato a Montecalvo Irpino, AV, nel 1943, dove i suoi erano confinati durante il fascismo. Poeta e scrittore sloveno, vive a Trieste. Laureato in lingue e letterature slave, membro dell’Associazione degli scrittori sloveni di Lubiana, dell’associazione internazionale degli scrittori PEN (del cui centro sloveno a Lubiana fu presidente negli anni 1996-2000) e del Gruppo 85 di Trieste. Ha diretto il circolo culturale Slovenski klub di Trieste e presieduto all’Associazione circoli culturali sloveni in Italia. Dal 1970 al 1993 è stato direttore delle edizioni librarie dell’Editoriale Stampa Triestina. Poi per alcuni anni è stato docente di letteratura e lingua slovena all’Università di Trieste. Ha fatto parte di direttivi di riviste letterarie slovene e ha diretto collane di libri. Scrive poesia, prosa, letteratura per l’infanzia, critica letteraria e saggistica. Traduce in sloveno dall’italiano, croato e dallo spagnolo e dalle espressioni letterarie dialettali sia slovene che italiane (prediligendo i suoi vicini di casa: i Friulani, Triestini e Istriani). Le sue opere sono state incluse in diverse antologie di poesia triestina, slovena, jugoslava ed europea e sono tradotte in 20 lingue. Ha pubblicato 19 raccolte di poesia, due libri di prosa breve e dodici libri per l’infanzia.. Nel 1981 è stato insignito del premio nazionale sloveno Prešeren, in Italia gli è stato conferito nel 1995 il Premio Città di Novara, speciale poesia:”Tempo sensibile” (patrocinato del Presidente della Republica) e nel 2000 il premio L’Astrolabio d’oro a Pisa per la poesia e nel 2007 il premio Calabria.
Giacomo Vit
Autore di opere in friulano di narrativa e di poesia, di cui si ricordano Chi ch’i sin…, Campanotto, 1990, La plena, Biblioteca Civica di Pordenone, 2002, Sanmartin, Lietocolle, 2008, Ziklon B- I vui da li’ robis, CFR, 2011, Trin freit, Barca di Babele, 2014. Nel 2001, per Marsilio ha fatto uscire La cianiela, poesie scritte dal 1977 al 1998. Ha fondato nel 1993 il gruppo di poesia “Majakovskij”, col quale ha dato alle stampe alcuni volumi. Con Giuseppe Zoppelli ha curato le antologie della poesia in friulano Fiorita periferia, Campanotto, 2002 e Tiara di cunfìn, Biblioteca civica di Pordenone, 2011. È uscita quest’anno l’antologia Vos dal grumal di aria per Puntoacapo editore, che testimonia 40 anni di attività poetica, e a cui è stato assegnato il premio Biagio Marin.